Dall’Uncem all’Anci, si moltiplicano le richieste al Governo
PNRRSul Piano nazionale di ripresa e resilienza la parola d’ordine delle amministrazioni locali è una sola: semplificare. Una richiesta che ormai giunge da più parti, anche se non mancano i tentativi di gettare acqua sul fuoco dello snellimento burocratico.
"Il PNRR deve cambiare", afferma in una nota Marco Bussone, presidente degli enti montani associati nell’Uncem, "per evitare un tutti contro tutti pericoloso, come Uncem ripete da un anno. E per evitare di mandare i Comuni in crash tra dieci bandi da cento pagine che al posto di generare coesione, contrappongono gli Enti come in lotterie. L'esempio del caotico bando borghi del Mic è solo uno”, afferma. “Anche su scuole e asili si stanno facendo errori, finendo per penalizzare chi ne ha più bisogno. E premiando invece i migliori, che migliori sono già. O evitiamo di lasciare indietro qualcuno, o togliamo di mezzo le sperequazioni, altrimenti il rischio è che aumentino. In particolare, tra aree urbane e aree montane, tra piccoli e grandi Comuni. E non va bene. I Comuni devono essere spinti a lavorare insieme, a costruire strategie e a pianificare insieme il futuro delle loro comunità. Altrimenti, se vincono solo alcuni, pochi, siamo, sono tutti perdenti”. A questo punto Uncem, conclude Bussone, auspica un cambiamento "per evitare troppi macroscopici errori nell'investire 191 miliardi di fondi europei, la metà da restituire, da parte dei nostri figli. Sono loro a chiederci di evitare fallimenti".
A fare eco, il presidente del Consiglio nazionale dell'ANCI, Enzo Bianco, intervenuto al convegno di tutti i Lions italiani. "L'obiettivo dei Comuni, impegnati da sempre in politiche di prevenzione è quello di garantire un alto livello di qualità della vita, rifiutando una gestione della sicurezza a breve termine e promuovendo politiche di prevenzione accanto alle tradizionali attività di contrasto. Per questo l'Anci, nel corso delle interlocuzioni con il Parlamento ed il Governo sul PNRR”, ha continuato il presidente del Consiglio nazionale, “ha sempre sottolineato la necessità di affidarsi ai Comuni dando loro gli strumenti per veicolare l'iniezione di liquidità di cui le famiglie e le imprese hanno urgentemente bisogno. I Comuni”, ha poi aggiunto Bianco, “sono i principali e più efficienti investitori pubblici con indici di spesa e risultato di gran lunga superiori agli altri livelli di governo. Gli investimenti comunali sono inoltre garanzia di ampia diffusione delle opere nelle diverse economie territoriali e concorrono alla soluzione di problematiche di immediato rilievo nazionale, connesse alle infrastrutture delle grandi aree urbane, sedi attrattive di innovazione, competenze e ricerca e, al tempo stesso, luoghi di emersione di nuova disuguaglianza e marginalità sociale. Ma per mettere i Comuni nelle condizioni di assolvere al loro ruolo”, ha concluso Bianco, “bisogna puntare con coraggio a finanziamenti diretti e non intermediati, alla riduzione al minimo dei passaggi formali e burocratici e all'assunzione di maggiore di responsabilità da parte di tutti, istituzioni, organi politici, amministrativi e di controllo affinché l'obiettivo della efficienza della capacità di spesa per lo sviluppo, e quindi della legalità nelle procedure, diventino elemento comune di azione".
"Sicuramente è essenziale la semplificazione e la sfida posta dal PNRR. Stiamo imparando a fare in fretta ma lo si deve fare nella ragionevolezza e nell'ordine delle possibilità. I contratti pubblici sono lo strumento per la P.A. per tradurre in fatti e opere concrete le politiche pubbliche. Ed è centrale inserire nei contratti quelle leve indicate al PNRR come la digitalizzazione", ha detto Giuseppe Busia, presidente di ANAC, Autorità nazionale anti corruzione, intervenendo alla tavola rotonda on line dal titolo “Gli obblighi antiriciclaggio e anticorruzione a tutela delle risorse del Pnrr' previsto dal progetto 'Next Generation Eu EuroPA Comune”, promossa da Csel. "Ci siano adoperati per proporre e snellire le procedure di gara. Si parla sempre di semplificazioni, ma farle è molto complesso. Spesso si cade nell'illusione che basta togliere alcuni adempimenti a caso. Bisogna invece lavorare con il bisturi e non con l'accetta. Servono presidi che garantiscono trasparenza. E' necessario bilanciare velocità e rinuncia a passaggi procedurali e garantire trasparenza", ha spiegato. E secondo Busia "la semplificazione la vogliamo e la stiamo realizzando non solo con la semplificazione normativa. Semplificazione e trasparenza si ottengono con la digitalizzazione, che è lo strumento per fare andare più avanti la pubblica amministrazione, per la trasparenza".
Per Paolo Capone, segretario generale dell'UGL, “urge”, invece, “una riforma della pubblica amministrazione basata sulla sburocratizzazione e sulla semplificazione al fine di velocizzare i procedimenti amministrativi e consentire lo sblocco dei cantieri. Le ingenti somme stanziate con il Next Generation Eu, volte a finanziare gli investimenti in infrastrutture, rappresentano un'opportunità storica che non possiamo permetterci di perdere. La realizzazione delle opere strategiche previste dal PNRR, inoltre, rischia di subire rallentamenti a causa del gap di competenze tecniche che caratterizza molti enti territoriali traducendosi in una bassa capacità progettuale. Come Ugl, riteniamo essenziale combattere tali inefficienze prevedendo meccanismi di affiancamento al fine di incentivare processi virtuosi”.
La Posta del Sindaco
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